puntata 6

CASA DEGLI ALPINISTI CHIVASSESI AL BREUIL  (1927-1931)

 

Anno 1927, i dirigenti della Sezione sono alla ricerca di una struttura in montagna dove poter realizzare un punto di incontro e ritrovo famigliare e dove organizzare gli “accantonamenti estivi” che la Sezione ha già proposto nel 1925 al rifugio Sella al Lauson ed al Rifugio Elena nel 1926.

 

ASSEMBLEA GENERALE DEI SOCI DEL 25 MARZO 1927, Chivasso, sede sociale

Omissis ...
Prima di chiudere l’Assemblea, il Presidente comunica come per iniziativa di alcuni soci che si sono resi garanti in proprio, sia stato in questi giorni presa in affitto una casa al piano del Breuil e precisamente il già “Rifugio Alfa” ove i soci tutti della Sezione potranno andarvi a soggiornare durante i mesi di Luglio, Agosto e Settembre e dove nel mese di Agosto avrà luogo il “3° accantonamento estivo”.
Il contratto di locazione della casa scade il 31 marzo 1931.

 

Con lettera del 24 Giugno 1927 la Sezione informa la Sede Centrale dell’iniziativa avviata presso la casa del piano del Breuil che porterà la nuova denominazione “Casa degli alpinisti chivassesi”. Custode della casa sarà la guida di Valtournanche Bich Maurizio cui potranno rivolgersi gli alpinisti per le chiavi ed il ritiro dei buoni di ingresso e pernottamento.
La tariffa di pernottamento viene stabilita il £ 5 per i soci CAI e £ 8 per i non soci; quella di ingresso in £ 1 per i soci CAI e £ 2 per i non soci.
Nel mese di Agosto la casa sarà impegnata dalla Sezione per lo svolgimento del suo 3° accantonamento sociale, ma si avrà cura di lasciare una camerata a disposizione degli alpinisti di passaggio.

La lettera si conclude con l’invito alla Sede Centrale perché si compiaccia darne comunicazione a tutte le Sezioni mediante avviso sul notiziario della rivista mensile.

 

È bello il piano del Breuil per lo stato primitivo del suo paesaggio, pochi casolari attorno alla piccola chiesa, intorno distese di pascoli, due soli alberghi e solo tre ville discrete, tra cui quella dell’alpinista/scrittore Guido Rey. Poco discosta presso il torrente Marmore una casetta rustica dà il primo saluto a chi arriva: è la “Casa degli alpinisti chivassesi”.
La Casa ha funzionato come rifugio alpino del Centro Alpinistico Italiano sino al 31 marzo 1931 con servizio di alberghetto e qualche breve subaffitto per i soci di altre Associazioni. Il rinnovo contrattuale è stato impossibile perché troppo oneroso per il bilancio della Sezione, per le stesse ragioni risultava impensabile l’acquisto.
Pur di non perdere per il Centro Alpinistico Italiano un rifugio decisamente strategico, la Sezione cercò di convincere con più lettere la Sede Centrale, a Roma, a valutare un loro possibile intervento per proseguire nell’affitto o ad acquistare, accertata la disponibilità a vendere. La proposta non ebbe riscontro e con il 31 marzo 1931 la bella, impegnativa avventura si è conclusa.
Per la Sezione sempre determinata nella ricerca di una struttura in montagna da gestire come rifugio, occorrerà arrivare sino al dopoguerra per avviare le trattative con il Ministero Difesa Esercito per le ex casermette militari del colle del Nivolet e dei Chiapili di sotto in valle Orco.
Nel 2000 la sezione ha ricevuto in dono dalla Signora Paola Grosso, moglie del Presidente Parigi, un album di ricordi fotografici da cui sono tratte le immagini di questa pagina di storia.
Nelle immagini sottostanti il presidente Francesco Parigi e la moglie Paola Parigi Grosso in vacanza presso la Casa.
Nell’agosto 1927 la Sezione gestisce presso la casa del Breuil il 3° accantonamento sezionale ed il 21 Agosto riceve la visita del Podestà di Chivasso per l’apposizione del fascio littorio al gagliardetto della Sezione Canavese. Nella foto, oltre ai dirigenti della Sezione, è presente anche l’alpinista/scrittore Guido Rey. ( con il bastone, accanto al Podestà).

 

 

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