puntata 7

Il CAI NEL VENTENNIO DEL REGIME FASCISTA

1927 L’irrigimentazione del Club Alpino Italiano con l’annessione al CONI
1935 Le dimissioni del presidente della nostra Sezione Francesco Parigi
1938 Le leggi razziali : criteri per l’epurazione dei soci di razza non ariana

 

Prologo:
Già nel 1922, nascita della Sezione, in molti scritti pubblicati sulla “Rivista mensile” si faceva largo uso, parlando di persone dei termini “camerata” o “fascista”.
Nel 1927, nonostante le rivendicazioni di indipendenza, il CAI venne forzatamente incluso nel CONI (che prevedeva nel suo statuto la sudditanza al potere politico). Da allora i vertici del CAI non furono più eletti democraticamente ma nominati con Decreto del Capo del Governo su proposta del segretario del Partito Nazionale Fascista. A loro volta i vertici nominavano i presidenti delle Sezioni che dovevano essere iscritti al partito.
Nel 1929 il segretario del Partito Nazionale Fascista Augusto Turati assumeva anche la presidenza del CAI e annunciava lo spostamento della Sede Centrale da Torino a Roma (dove resterà sino al 1943 ).
Il 17 maggio 1938 con Regio decreto il Partito Nazionale Fascista impone al CAI la nuova denominazione “Centro Alpinistico Italiano” per eliminare il termine “Club” giudicato esterofilo.
Nel Novembre 1938 anche la testata della “Rivista mensile” cambia denominazione, si chiamerà “Le Alpi”.
Ma qualcosa di ben più grave stà per essere attivato nel paese ed anche il CAI non ne sarà immune, il varo delle “leggi razziali”
Il 5 Dicembre 1938, la Presidenza Generale del CAI invia alle Sezioni una circolare riservatissima con cui si fissano i criteri per l’epurazione dei “Soci di razza non ariana”.
Nella documentazione d’archivio della nostra Sezione la circolare non è presente e non abbiamo alcuna nota ad essa riferibile.
1943 caduta del fascismo. Nel mese di Settembre, il governo Badoglio nomina reggente del sodalizio Guido Bertarelli. La Sede Centrale da Roma viene portata a Milano. Nel 1945 un referendum ripristina la denominazione in Club Alpino Italiano e dal 1946 torna la denominazione “Rivista mensile”.
L’8 Luglio 1945, il Generale Luigi Masini ( Accademico CAAI) sostituisce Bertarelli alla guida del Sodalizio quale Commissario nominato dal Comitato di Liberazione Nazionale.
Il 13 gennaio 1946 a Milano la prima Assemblea generale dei Delegati; il CAI riprende il suo ruolo.
All’Assemblea, 280 persone a rappresentare 408 Delegati da tutta Italia, il Gen. Masini presenta una lunga relazione, ma non farà alcun cenno alla vergognosa epurazione dei soci ebrei.

 

Ma torniamo all’esame dei documenti d’archivio che raccontano gli eventi sezionali del periodo:

ADUNANZA DEL CONSIGLIO SEZIONALE, 25 Maggio 1927
omissis...
Dichiarata aperta la seduta, il Presidente comunica, ed i convenuti ne prendono atto, il testo della circolare n° 1 della Sede Centrale nella quale si dispone che i Presidenti di tutte le Sezioni del CAI debbono essere designati al CONI dal Presidente Generale del CAI per la relativa ratifica. E’ altresì disposto, che in dipendenza di quanto sopra i Presidenti delle Sezioni debbano ritenersi dimissionari ed i relativi Consigli Direttivi disciolti dalla data del ricevimento della circolare stessa, pur restando in carica per il disbrigo degli affari inerenti il buon andamento della vita sezionale. I nuovi Presidenti designeranno al Presidente Generale il nome di quelle persone che a loro insindacabile giudizio riterranno di chiamare a collaborare nelle nuove Direzioni Sezionali, ed a ratifica avvenuta soltanto assumeranno le rispettive funzioni.
omissis…

ASSEMBLEA GENERALE DEI SOCI, 16 NOVEMBRE 1930, sala dell’albergo Monbarone ad Andrate, ore 15
(Presenti 18 soci sotto la presidenza del Cav. Uff. F. Parigi)
omissis…
Il Presidente è lieto di comunicare come, per disposizione ricevuta dal Presidente Generale del CAI S.E. l’On Manaresi, il Consiglio Direttivo della Sezione sia stato integrato con l’aggiunta di 5 membri, e il Collegio Sindacale sia stato formato ex novo con la nomina di 3 revisori dei conti.
Spiega che in omaggio alle disposizioni ricevute dalla Sede Centrale, la lista dei candidati alle nuove cariche sia stata da lui concordata di concerto con il Segretario Politico del Fascio di Chivasso e quindi inviata per l’approvazione al Presidente della Sede Centrale, che proprio in data 15 Novembre, telegrafava la sua ratifica.
L’Assemblea all’unanimità approva l’operato del Presidente.

 

 

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