Fondo fotografico Emilio Gallo
Emilio Gallo, Imprenditore laniero biellese, alpinista e fotografo (1870 – 1945)
Figura di grande rilievo nel panorama industriale del suo tempo
Socio fondatore e uomo chiave nella fase preparatoria alla nascita della Sezione del Club Alpino Italiano a Chivasso,” Sezione Canavese” dal 1922
Di famiglia di origine di Savigliano, nasce nel 1870 nel Biellese dove il padre aveva creato a Cossato un feltrificio. Questa iniziativa non ebbe fortuna, nacquero dissidi con l’imprenditoria locale e l’azienda fu chiusa nel 1886.
Emilio ed i suoi fratelli si trovarono in serie difficoltà che seppero superare sino a raggiungere posizioni rilevanti nell'imprenditoria tessile biellese.
In quegli anni, il giovane Emilio appassionato di alpinismo e fotografia di montagna, conosce e frequenta assiduamente Vittorio Sella già affermato fotografo ed alpinista.
E' quindi la montagna a favorire l'amicizia con l'illustre membro della più nota famiglia di industriali biellesi e che rappresenterà il modello di tutta la sua vita. Con Vittorio Sella partecipa alla terza ed ultima spedizione nel Caucaso Centrale.
Tornato in Italia, ottiene incarichi di rappresentanza all'estero per le imprese dei Sella e successivamente la direzione dello stabilimento di Pollone.
A 31 anni, nel 1901, sposa Maria Menabrea figlia del titolare della nota fabbrica di birra in Biella.
Successivamente segue la tentazione di creare un'azienda propria come rivincita per quella finita male del padre.
Con Giuseppe Squindo, zio della moglie e imprenditore nel settore, fonda un maglificio a Cossato; lo zio Squindo non ha figli e lo prende sotto la sua protezione. Nasce così nel 1902 la società "Squindo e Gallo". Il maglificio seguita a crescere e nel 1912 si trasferisce da Cossato a Chivasso. Con l'intensa attività imprenditoriale, nel 1918, Emilio acquista le quote Squindo e Menabrea riscattando insieme al fratello Attilio l'azienda chivassese.
Negli anni '20 lo stabilimento impiega 700 dipendenti con una seconda sede operativa a Montanaro. A Chivasso l'imprenditore Emilio Gallo mise in atto una particolare attenzione verso i suoi dipendenti, attraverso la creazione di molte provvidenze speciali che aiutavano, specialmente le donne, nel passaggio da contadine ad operaie tessili e dalla famiglia alla fabbrica.
Nella metà degli anni '30 Emilio lascia la completa responsabilità dell'azienda al fratello Attilio.
L'attività aziendale proseguirà a Chivasso sino al 1991.
Seguendo l’attività aziendale in Chivasso, Emilio Gallo ha avuto occasione di avvicinare chi in città voleva far nascere un’ associazione di appassionati di montagna. Nell’anno 1921, l’allora Presidente della Sezione del CAI di Biella, partecipò attivamente, anche con riunioni preparatorie nella propria abitazione, villa Gallo a Chivasso, alla nascita della “Sezione Canavese” del CAI.
Lo conferma il verbale redatto nella riunione di costituzione della Sezione il 17 Ottobre 1921
VERBALE DELLA 1° ADUNANZA PER LA COSTITUZIONE DELLA SEZIONE CANAVESE DEL C.A.I."
Dietro invito diramato dal signor Guido Muzio per incarico di diversi appassionati alla montagna, si sono riuniti in Chivasso, la sera del 17 Ottobre 1921 nel salone sociale di via dell’Asilo i sottoscritti, allo scopo di creare in Chivasso e dintorni una Società Alpinistica. Dichiarata aperta la seduta vengono dagli astanti chiamati a fungere rispettivamente da Presidente e da Segretario i signori Bassino Pietro e Muzio Guido. Il Presidente ringrazia innanzi tutto gli intervenuti per la gentile accoglienza riservata all’invito dei promotori e dopo di aver fatto ben presente che due sono le proposte su cui si dovrà imperniare la discussione, e precisamente se la costituenda Società debba reggersi in Sezione autonoma, oppure quale Sezione del Club Alpino Italiano cede la parola al Signor Emilio Gallo il quale fa la chiara relazione degli scopi e dell’opera esplicata dal Club Alpino Italiano. Si passa quindi alla lettura dello statuto sociale della predetta istituzione dopo di che il presidente mette ai voti la proposta di costituzione in Sezione del Club Alpino Italiano, che viene approvata per alzata di mano all’unanimità. Si dà perciò mandato al Signor Emilio Gallo che accetta di fare le opportune pratiche presso la Sede Centrale per il riconoscimento della Sezione che sarà denominata Sezione Canavese con sede in Chivasso la quale intenderà esplicare più specialmente la propria attività nella regione alpina sud-orientale del Gruppo del Gran Paradiso, incaricandolo pure della domanda di ammissione a Soci di tutti i sottoscritti, dopo di che l’adunanza è sciolta con l’accordo di riconvocazione a domicilio. In conferma di quanto sopra si sottoscrivono ….omissis
La nuova Sezione del Club Alpino Italiano nasce il 17 ottobre 1921 nel salone di via dell'Asilo dove vengono raccolte le firme dei 55 soci fondatori. La Sezione nascerà formalmente il 1° Gennaio 1922 con la gita sociale alla pietra di Andrate dove erano presenti rappresentanti del Cai di Biella e di Torino.
Questa comunanza di intenti fra Emilio Gallo e la nascente nuova Sezione del Cai è stata certamente favorita dalla figura di Guido Muzio, promotore della nascita della Sezione , che in quell'epoca era impiegato nella amministrazione della Ditta Gallo in Chivasso. Guido Muzio sarà Presidente della Sezione chivassese dal 1935 alla sua scomparsa nel 1965.
A ricordare il legame fra le Sezioni del CAI di Chivasso e Biella ancora un evento rilevante il 27 Agosto 1922, giorno della inaugurazione del rifugio Vittorio Sella, già casa di caccia del Re Vittorio Emanuele, acquistata da Emilio Gallo e donata alla Sezione di Biella perché diventasse un rifugio del Club Alpino Italiano.
Fu Emilio Gallo che volle intitolare il rifugio del Lauson a Vittorio Sella cui era particolarmente legato in amicizia e riconoscenza. Nel giorno dell’inaugurazione, Vittorio Sella, per ragioni di salute, non potè essere presente.
All’inaugurazione, la “Sezione Canavese” della città di Chivasso era presente, nel suo primo anno di vita, per il battesimo del gagliardetto sezionale donato dalla signora Maria Menabrea Gallo che sarà anche la madrina del battesimo.
E’ passato un secolo, ma ancora una volta i destini storici delle due Sezioni si incontrano.
Il 31 Luglio 2022, ancora al rifugio del Lauson, la Sezione di Biella festeggia i 100 anni dall’inaugurazione del rifugio Vittorio Sella La Sezione di Chivasso è tornata al rifugio con lo storico gagliardetto del 1922 che porta la scritta “Club Alpino Italiano – Sezione Canavese” a sventolare ancora una volta ai casolari del Lauson dove era nato.
Nell’occasione le due Sezioni, per rinsaldare i legami che le uniscono, hanno attivato al rifugio Vittorio Sella l’atto di gemellaggio, consacrato con la posa di una targa che ricorda l’evento ed una vigorosa stretta di mano dei presidenti delle Sezioni, Andrea Formagnana per CAI Biella e Giovanni Piretto per CAI Chivasso.
La montagna e la fotografia
La passione per la fotografia di paesaggio e montagna colse Emilio Gallo molto presto; giovanissimo, nel 1891 presentò il suo lavoro fotografico “Album del Biellese”, a seguire partecipò ad esposizioni fotografiche a Torino nel 1893 e nel 1900, a Groningen nel 1893, ad Amburgo e a Berlino nel 1895 riscuotendo riconoscimenti e premi. Sarà però la conoscenza e la rispettosa amicizia di Emilio per Vittorio Sella ad influenzare profondamente il suo rapporto con la montagna e la fotografia.
Aveva 26 anni quando partì nel 1896 per la terza spedizione di Vittorio Sella nel Caucaso Centrale, spedizione che durò quattro mesi.
Della spedizione Emilio Gallo tenne un dettagliato diario di viaggio che su richiesta di Vittorio Sella venne pubblicato sul "Bollettino" del Club Alpino Italiano n° 63 come supplemento alla Rivista mensile del CAI dell’anno 1897 col titolo “Nel Caucaso Centrale colla camera oscura – Terzo viaggio”.
Un corposo diario/ relazione di 50 pagine corredato di fotografie e panorami tratti da foto di Vittorio Sella.
Emilio Gallo chiude il suo diario con queste parole:
“Là si chiudeva quel lungo e fortunato periodo di attività alpinistica. Più che dei non difficili successi, resterà in me incancellabile il ricordo di una cara compagnia, di una natura immensamente bella e grandiosa nel suo insieme come nelle sue infinite manifestazioni, assieme ad un lontano, forse sempre inappagabile, desiderio di rivedere ancora quella romantica plaga montana”
La produzione fotografica di Emilio Gallo dal 1900 al 1935 è raccolta nell'archivio della famiglia ed in parte alla fondazione Sella a Biella.
Presso la Sezione di Chivasso è conservato il " Fondo Fotografico Emilio Gallo", da lui donato alla Sezione.
Il fondo documenta il periodo dal 1920 al 1935 ed è composto da lastre in vetro e negativi in acetato di grande formato.
Nell’anno 2007 si è concluso il lavoro di catalogazione e digitalizzazione dell’archivio realizzato dal socio Giorgio Francesconi con l’aiuto del fotografo Giordano Armellino.
Nell'anno 2011 la Soprintendenza Archivistica per il Piemonte e la Valle d'Aosta ha riconosciuto il rilevante interesse culturale della documentazione storica conservata presso la Sezione di Chivasso.
Trattasi dell'archivio sezionale dal 1922, dell'archivio storico del Convegno delle Sezioni Liguri,Piemontesi e Valdostane, dal 1949 al 2006, di cui la nostra sezione è tenutaria, e del Fondo Fotografico Emilio Gallo.
Nello stesso anno l'archivista professionista dott.ssa .Patrizia Viglieno messa a disposizione dalla Soprintendenza archivistica regionale ha provveduto alla schedatura, riordino e inventariazione di tutta la documentazione d’archivio della Sezione, e tutto il materiale è stato oggetto di ricondizionamento e tutela conservativa .
Questa la consistenza archivistica e la metodologia di conservazione del fondo:
Lastre in vetro:
N° 248 Formato 13 x 18
Protette singolarmente in buste a 4 lembi Safe Keeping Photo
Le buste sono inserite in scatole Plate 13 x 18 x 12
Le buste sono sistemate in N° 7 scatole ( 35 lastre per scatola )
Negativi in acetato formato 13 x 18
N° 900 pellicole
Protette in buste in polipropilene Plastic Files
N° 2 pellicole, protette singolarmente, per ogni busta
Le buste sono sistemate in N° 4 scatole Photobox 340 x 340 x 65
Negativi in acetato formati diversi
( 9 x 15) ( 9 x 12 ) ( 8 x11 ) ( 8 x 8 ) ( 7,5 x 7,5 )
N° 199 pellicole
Protette in buste in polipropilene Plastic Files
N° 3 pellicole, protette singolarmente, per ogni busta
Le buste sono sistemate in N° 1 scatola Photobox 340 x 340 x 65
Nell’anno 2010 la Sezione ha organizzato e offerto alla città la mosra fotografica”Immagini dell’altro secolo” realizzando stampe 20 x 30 da negativi da archivio Gallo e da negativi reperiti presso i soci e dall’archivio sezionale.
Sono circa70 immagini montate su pannelli in legno rivestiti in stoffa.
I singoli pannelli sono inseriti in buste a 4 lembi Safe Keeping Photo 35 x 45
Le buste sono conservate in N° 6 scatole a conchiglia.
Un mobile dedicato custodisce tutto il materiale del fondo fotografico.
Nota: per la stesura delle note relative alla figura di Emilio Gallo mi sono avvalso di informazioni raccolte dalla ricerca condotta dall’ ing. Gian Paolo Chiorino “Emilio Gallo, fotografo di paesaggio e di montagna“
Bruno Rebora, 3 Agosto 2022
Immagini dal Fondo fotografico Emilio Gallo
Brenva